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Mira Fuori del Comune raccoglie l'appello dei movimenti

Mira Fuori del Comune raccoglie l'appello dei movimenti del nord-est e presenta a Mira la proposta di legge di iniziativa popolare sulla riconversione ecologica dell'economia (vedi allegato). Questa proposta, insieme a quella sul reddito minimo di cittadinanza, è stata presentata e fatta propria nella prima riunione dall'Assemblea Permanete dei movimenti del nord-est svoltasi a Vicenza nel gennaio 2012.

Da quella istanza è partita poi una campagna di raccolta di firme che si è conclusa a settembre, ma il comitato promotore (del quale fanno parte mministratori locali, esponenti sindacali e politici, attivisti dei movimenti a difesa dei beni comuni di tutto il Veneto) ha scelto di utilizzare anche lo strumento istituzionale dei consigli comunali.

Lo Statuto regionale e la Legge regionale n. 1 del 1973 prevedono infatti prevedono la possibilità di iniziativa legislativa e regolamentare anche ai consigli comunali a condizione che l’iniziativa legislativa sia promossa da un numero di consigli comunali non inferiore a dieci o da consigli di comuni che singolarmente, o unitamente ad altri, raggiungano complessivamente una popolazione non inferiore a ventimila abitanti. Tra i primi consigli comunali che hanno aderito ci sono quelli di Baone e Este. Mira Fuori del Comune ha presentato la proposta di legge anche a Mira, che essendo Comune con più di 20.000 abitanti sarebbe da solo sufficiente per attivare la discussione sulla proposta di legge in Consiglio Regionale. La proposta di delibera dovrebbe andare in votazione nel consiglio comunale di dicembre o eventualmente di gennaio.

La proposta di Legge di riconversione ecologica dell'economia rappresenta uno strumento e un contributo importante per cominciare ad indicare e praticare altre strade per uscire dalla crisi rispetto a quelle del governo Monti e della Troika europea.

Tra gli obiettivi della legge ci sono:

A. recupero di condizioni di massima compatibilità ambientale delle attività produttive, ivi
comprese quelle edili;
B. graduale riconversione delle attività di produzione di materiali bellici in attività di
produzione di beni e di servizi socialmente utili ed eco-compatibili;
C. disincentivazione della produzione di danno ambientale;
D. salvaguardia della salute dei cittadini;
E. evitare il consumo di territorio e la dissipazione di risorse naturali finite e non rinnovabili.
 

  file allegato:  PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE RICONVERSIONE ECOLOGICA.pdf

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